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La follia
“Mi riguarda”, una mostra proposta da ASVAP all'Arengario
Franco Isman


« La follia è una condizione umana. In noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione. Il problema è che la società, per dirsi civile, dovrebbe accettare tanto la ragione quanto la follia, invece incarica una scienza, la psichiatria, di tradurre la follia in malattia allo scopo di eliminarla. Il manicomio ha qui la sua ragion d'essere » diceva Franco Basaglia, missionario e sognatore oltre che uomo di scienza.

La legge 180, Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori, del 13 maggio 1978, meglio nota come legge Basaglia,  che impose la chiusura dei manicomi e regolamentò il trattamento sanitario obbligatorio, è certamente una grande conquista di civiltà che pose fine ai disumani trattamenti spesso imposti in quegli istituti, talvolta delle vere carceri in cui i ricoverati perdevano ogni e qualsiasi diritto e dignità.
Purtroppo a questa legge non fecero seguito sufficienti provvedimenti che si facessero carico dei problemi che indubbiamente ne derivavano e gli ammalati furono spesso abbandonati alle cure delle famiglie.

ASVAP (Associazione Volontari Aiuto Ammalati Psichici) di Monza e Brianza è una benemerita associazione di carattere volontaristico, fondata vent'anni fa per iniziativa di un gruppo di famigliari di sofferenti di disagio psichico, che si propone appunto di aiutarsi reciprocamente e nel contempo di aiutare e tutelare i propri congiunti.
ASVAP, con la collaborazione dell'Ospedale San Gerardo di Monza e del gruppo So-stare, propone un'interessante mostra sul tema della salute mentale che si terrà sabato 20 giugno sotto il portico dell'Arengario di Monza, dalle ore 10 alle ore 20. Titolo della mostra è “Mi riguarda!”.
Grazie ad una esposizione di pannelli, filmati e fotografie verrà ripercorsa la storia della Legge180, le nuove modalità di intervento e i luoghi, relativi alla cura e riabilitazione. Verrà inoltre presentato un libro che racconta i 20 anni di attività dell'associazione.

Gino Sandri a Gino Sandri b Gino Sandri c

Per felice coincidenza, contemporaneamente nel salone dell'Arengario vi è una bellissima mostra
“Gino Sandri – luci dell'arte, ombre della follia” che invitiamo tutti a visitare (l'entrata è libera).
Sono esposti splendidi quadri (oli, acquarelli, tecniche miste e, soprattutto, disegni a matita) realizzati da Sandri (1892 – 1959) ricoverato per lunghi periodi in manicomio a partire dall'età di 32 anni. Eccezionali in particolare i disegni che in massima parte riguardano altri ricoverati di cui Sandri in pochi tratti coglie le caratteristiche e addirittura le patologie di cui sono portatori. Interessanti anche alcune note autografe sulle malattie mentali.

Franco Isman


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  11 giugno 2009